Cos'è iniziò la rivoluzione culturale?

La Rivoluzione Culturale, ufficialmente la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (无产阶级文化大革命, Wúchǎn Jiējí Wénhuà Dà Gémìng), fu un movimento sociopolitico iniziato nel 1966 in Cina e durato fino alla morte di Mao Zedong nel 1976.

Formalmente iniziò con una nota del 16 maggio 1966 del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese che criticava una commedia, Hai Rui licenziato dall'ufficio, come una velata critica a Mao. Questa nota, spesso indicata come il "Avviso del 16 maggio", è considerata il documento che segnò l'inizio ufficiale della Rivoluzione Culturale. L'avviso criticava i "rappresentanti borghesi penetrati nel Partito, nel governo, nell'esercito e nei vari settori della cultura".

Dietro a questa scintilla formale, si trovavano motivazioni politiche e ideologiche più profonde. Mao Zedong, sentendosi emarginato dopo il fallimento del Grande Balzo in Avanti (1958-1962), mirava a riaffermare il suo potere e la sua visione ideologica all'interno del partito e nella società. Vedeva la necessità di purificare il partito dalle influenze "borghesi" e "revisioniste" che, a suo avviso, si stavano infiltrando.

Mao mobilitò la gioventù cinese, in particolare studenti e giovani lavoratori, formando le Guardie Rosse (红卫兵, Hóng Wèibīng). Questi gruppi radicali furono incoraggiati a criticare, denunciare e persino attaccare figure autoritarie percepite come "nemici di classe", compresi intellettuali, funzionari governativi, insegnanti e persino membri anziani del partito.

In sintesi, l'inizio della Rivoluzione Culturale può essere attribuito all'intersezione di: